| *Intanto, nella Foresta, Matty, Jamie e Michael stavano, per così dire, animatamente discutendo. Cercavano un modo sensato per andare a liberare l'Angelo.* Secondo me voi non dovreste venire, ragazzi. Lo dico per il vostro bene. *Diceva la Dea in continuazione, ma quei due giovani pazzi non avevano la minima intenzione di darle ascolto.* Non possiamo lasciarvi andare da sola. Giusto: siamo Elfi, e abbiamo il dovere di proteggervi! *La discussione andava avanti così da più o meno mezz'ora.* Io, semmai, ho il dovere di proteggervi. Vi prego, ragazzi, ho già Nitram a cui badare... *Ma i due giovani erano più che decisi a venire.* Noi verremo, con o senza il vostro permesso. Se preferite potete anche lasciarci indietro, ma vi raggiungeremmo presto, e lo sapete meglio di me. *Disse Jamie a un certo punto, generando stupore sia in Matty che in Michael, che lo guardò con aria piuttosto sorpresa e un sorrisino strafottente. A quel punto lei che avrebbe potuto fare? L'avrebbero seguita comunque... Sbuffò esasperata, sperando che quello che stava per fare non portasse al disastro.* Come volete. Ma sappiate che una volta lì non potrò proteggervi. *I ragazzi annuirono on aria impavida. Forse non si rendevano realmente conto di quello a cui stavano andando incontro... ma lei non poteva farci nulla. Alò gli occhi al cielo, come in cerca di qualcosa. Ovviamente non vide nulla: i residui della nuvola di Tempesta avevano reso il cielo ancora più scuro di quanto normalmente fosse di Notte. Perciò dovette fare alla vecchia maniera: fischiò.* Che diavolo.... Vi sto procurando un mezzo di trasporto. *Disse lei, guardando i due ragazzi, piuttosto stupiti. In breve si sentì un suono provenire dall'alto, come il richiamo di qualche uccello. Jamie alzò gli occhi, incuriosito, e quel che vide lo stupì non poco: due giganteschi uccelli li stavano raggiungendo, volando in picchiata, più veloci del vento stesso. Ma non erano affatto uccelli comuni. Quando atterrarono potè accorgersene coi suoi occhi: non erano semplici uccelli, quelli. Erano Grifoni. Si avvicinarono alla Regina emettendo bassi versi, come a volerla salutare, e lei li accarezzò entrambi, grata del loro aiuto. Michael osservava con gli occhi sbarrati per lo stupore. Non aveva mai visto una cosa del genere in tutta la sua vita.* G... Grifoni? Dobbiamo volare su dei Grifoni? *Chiese, con un tono misto tra lo speranzoso e l'impaurito. La Dea annuì, mentre sulla sua schiena si aprivano le grandi ali rosse. Avevano assunto una tonalità più scura, da quando si era rifocillata con l'energia della Foresta. Rosso sangue.* Vi conviene sbrigarvi. *Disse, alzandosi in volo. I Grifoni parevano impazienti di seguirla per poter volare con lei. Quante volte, prima, aveva desiderato di poterlo fare? Sorrise appena, piuttosto amaramente: in verità aveva immaginato circostanze un pò più "felici" di quella. Quando i due giovani Elfi, dopo un iniziale momento di stupore e imbarazzo, riuscirono a mettersi comodi in groppa alle creature, la Dea partì, dirigendosi verso occidente... verso le Paludi. Le uniche volte che c'era stata lo aveva fatto insieme a Gabriel, per piccoli attacchi notturni nel corso delle Grandi Guerre. Non avrebbe mai immaginato di essere costretta a tornarci. Si accorse di volare piuttosto in fretta: i Grifoni erano un pò indietro rispetto a lei. Così rallentò un pò, arrivando a volare tra i due animali, che emisero un verso gioioso.* Certo che urlano, questi cosi... *Disse Michael, che guardava verso il basso con espressione piuttosto affascinata. Jamie invece si reggeva alla criniera dell'animale più stretto possibile, ad occhi chiusi per non guardare di sotto. Evidentemente soffriva ancora di vertigini.* Dobbiamo elaborare un piano. *Disse Matty, decisa e secca. Non aveva tempo per badare ai bambini, in quel momento.* Atterreremo poco distanti dalla fortezza, dopodichè io sparirò. Voi due avrete il compito di distrarre Tempesta. *Michael deglutì, piuttosto nervoso.* Compito facile, direi... Inventatevi il modo. Voi avete scelto di seguirmi, dopotutto... rendetevi utili. *La Dea guardò il ragazzo, che la osservava costernato. Al che addolcì un pò la sua espressione, che doveva essere piuttosto arcigna, in quel momento, e sorrise.* Cercate solo di non cacciarvi nei guai. *Sospirò nuovamente, guardando davanti a sè. Mancava poco... poteva sentire il fetore degli influssi malefici di Tempesta.*
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