in visita

*Ed ecco che per l'ennesima volta la Dea della Terra veniva trasportata dal suo Angelo ficcanaso da un posto a un altro nel giro di un secondo.
Proprio non riusciva ad abituarsi, al teletrasporto, era una cosa che probabilmente non sarebbe mai riuscita a digerire.
In ogni caso, alla fine erano arrivati, se non altro.
Si guardò un pò intorno: pareva non ci fosse molto movimento, nel villaggio.
Magari erano tutti fuori per una battuta di caccia... o forse si stavano prendendo cura del giardino?*
Secondo te dove sono?
*Chiese la Dea, guardando Nitram, curiosa.*

*La Dea seguì l'Angelo verso il bosco...
In effetti anche lei sentiva delle voci, profonde e cavernose, provenire da quella direzione.
Ciò che trovarono, però, riuscì a sorprenderla più del fatto che il villaggio fosse vuoto.
Il che era difficile, considerato che era in circolazione da ben più di qualche secolo!
Nonostante tutto, non le era mai capitato di vedere dei giganti adorare una sua statua... oltretutto una statua fatta anche piuttosto bene.*
Beh... direi che mi sento... lusingata.
*Disse, quasi incapace di comporre la frase.
Era rimasta decisamente di stucco.
Non se l'aspettava, ecco.*

*Sorrise.*
Ma io il mondo già lo domino, a modo mio.
*Rispose, consapevole che ciò che stava dicendo potesse essere confuso.*
Insomma, ogni divinità, bene o male, a ha necessariamente bisogno di me. Persino la Notte ha bisogno di me, per costruire le sue fortezze.
*Spiegò poi, per chiarire il suo pensiero.
Insomma, non che quella faccenda le facesse molto piacere, anzi, aveva sempre rifiutato l'idea che Notte a sfruttasse e la considerasse come "casa".
Però anche Notte aveva bisogno di lei... così come anche Ell, per far crescere e prosperare le sue creature, aveva bisogno di lei.
Nonostante tutto, non era male essere la Dea della Terra.*
Sono soddisfatta così.
*Disse.*
Non ho alcuna voglia di avere qualcosa in più.
*E dicendolo, lo prese sottobraccio e gli si avvicinò.*

*Matty parve pensarci sopra.
Un modo per entrare in scena cogliendo di sorpresa i giganti?
Si guardò un attimo intorno, cercando qualcosa che le facesse venire un'idea, e non ci mise molto a trovarlo: la staua.
Beh, ogni divinità aveva la propria, da qualche parte, e ogni fedele che pregava si rivolgeva a quelle.
Sarebbe stato come.... come se la Terra avesse preso improvvisamente vita.
Il che poi era già successo millenni addietro, ma questo non contava.
Indicò a Nitram la statua di legno appoggiata su un alto piedistallo intagliato, e gli fece l'occhiolino.
Sarebbe stata una scena da ricordare, senza dubbio.
Poi sparì strisciando lentamente verso la statua che la rappresentava.
Non capiva per cosa stessero pregando i giganti, ma in ogni caso era convinta che sapere che era lì gli avrebbe fatto piacere.
Si rannicchiò all'interno della statua, aspettando che finissero la loro litania... poi parlò.*
Salve, popolo dei giganti... ho udito le vostre preghiere. Sono qui, adesso.
*La voce rimbombava tutto intorno: negli alberi, nelle pietre, persino nei pochi e sparuti fiori che erano cresciuti.
Sembrava davvero che a parlare fosse la terra stessa.
Poi, mentre tutti i giganti si guardavano preoccupati, sorpresi, e forse anche spaventati, la Dea uscì fuori dal suo nascondiglio di legno e comparve ai presenti.*
Eccomi qua.
*Sorrise, incrociando le braccia al petto, trattenendo a stento una risata.
Certo che era comica, come scena.
In ogni caso, si aspettava che il capovillaggio la riconoscesse da un secondo all'altro.*

*Sentire la voce dell'Angelo in quel momento non era decisamente un toccasana per i suoi già ardui tentativi di trattenere le risate.
Ci mancò poco che scoppiasse realmente a ridere.
Cercò di darsi un contegno, abbassando lo sguardo per un attimo.*
Cosa volete da me? Perchè avete chiamato?
*Ecco, quello era un classico: la divinità impegnata che non ha tempo perchè deve occuparsi di faccende ben più importanti.
Beh, in realtà lei non aveva assolutamente nulla da fare... solo che le piaceva la recita.*

*La Dea venne letteralmente assalita di richieste: c'era chi voleva che benedicesse il raccolto, il che era piuttosto normale, chi voleva che benedicesse un bambino, e anche questa ci poteva stare, chi voleva una casa più solida, e questa era una richiesta normale... e c'era anche chi voleva trovare dell'oro nell'orto, e questo era abbastanza insolito.
Scosse la testa, abbastanza sconvolta: eppure durante l'ultima visita le era sembrato che quello dei Giganti fosse un popolo civile, che pensava a tutto tranne che al denaro!
Magari volevano evolversi un pò, ma non sapeva se fosse un bene o meno.
Alla fine riuscì dopo molti sforzi a parlare con l'unico che davvero aveva voglia di ascoltare: il capovillaggio le si fece incontro, sorridendole benevolo, e si inchinò davanti a lei.
Non sapeva se ridere o meno: anche piegato era alto almeno il doppio di lei.
Decise di sorvolare sulla cosa...*
Mia Dea, siamo onorati della vostra presenza: i vostri doni dell'ultima volta hanno portato molti frutti, e grazie ad essi il nostro popolo cresce e prospera.
*La Dea annuì, felice della cosa.
Evidentemente il giardino piaceva ai Giganti, allora, visto che se ne prendevano cura tanto da consentirgli di portare frutti in gran quantità.
Era una buona notizia.*
Qualunque cosa vogliate che facciamo per voi, non esitate a chiederla, mia Signora.
*Aggiunse il vegliardo, risollevandosi.
La Dea sorrise, in parte divertita e in parte lusingata.*
Sono lieta di avere l'amicizia e la fedeltà del popolo dei Giganti.
*Chiuse gli occhi, allargando di poco le braccia e lasciando che un tenue calore benefico si diffondesse tutt'intorno.
Gli alberi frusciarono, percependo quell'energia purificatrice... era come un balsamo, per loro, abituati a lottare per vivere in quel posto solitario e disperso.*
Che i vostri raccolti possano portarvi buoni frutti per molti anni a venire.
*Beh, quella era una promessa che sicuramente sarebbe stata mantenuta, anche perchè ad averla pronunciata era stata lei in persona.
Avrebbe fatto in modo che il giardino fosse stato sempre fertile e rigoglioso.
Detto ciò che doveva dire, si dissolse lentamente nell'aria, disperdendosi come una nuvola di candida polvere, e comparve di nuovo accanto a Nitram.*
Beh, più di questo non posso fare: avranno cibo in abbondanza per un bel pò di tempo.

*Lei rise, osservando la scena.
E così aveva appena lasciato andare un suo regalo?
Bene, questa doveva segnarsela... si sarebbe vendicata.
Magari avrebbe rotto lo specchio, per punizione.
No, forse a romperlo non sarebbe arrivata: magari lo avrebbe "perso"...
Ma forse anche quello era esagerato.*
E poi quelle esagerate sarebbero le divinità, mh?
*In effetti, a prescindere, non c'era bisogno di "impreziosire" in quel modo la statua.
Era convinta che ai Giganti andasse bene così...
Ma magari l'Angelo voleva accontentare anche il Gigante che le aveva chiesto l'oro, chi lo sa?*