| *Delle volte può succedre a qualcuno particolarmente felice di sentirsi in colpa se, mentre tu sei spensierato e in pace con te stesso, una persona per te importante sta soffrendo. Può capitare che si provi a consolare questa persona, che si cerchi di dondividerne il dolore... ma la verità è che la maggior parte delle volte chi è felice resta felice e chi è triste resta triste. Proprio perchè era consapevole di questo Matty, non appena vide la sua Signora, stanca, preoccupata, con gli occhi cerchiati di viola da un evidente paio di occhiaie, provò un profondo e sordo sconforto. Sapeva che non sarebbe riuscita a consolarla e a farle tornare il sorriso, a meno che ciò per cui l'aveva convocata lì non avesse avuto a che fare con qualcosa che riguardava lei e il suo popolo. Ma lei sapeva che non era così: sapeva che era un problema che riguardava gli stessi Angeli, i sudditi (in teoria) più fedeli che si potessero desiderare, i più devoti. Aveva un gran brutto presentimento. Si alzò, avvicinandosi con cautela alla Regina, stanca ma pur sempre circondata da un'aura di splendore... almeno ai suoi occhi.* Regina... *Mormorò, facendo un breve inchino* E' vero, è da molto che non parliamo un pò. *Aggiunse, guardandola con un che di preoccupato. Non la vedeva da moltissimo tempo in quello stato, e l'ultima volta era successo che stesse così per motivi che riguardavano una qualche guerra contro Notte e i suoi sgherri. Tremava al pensiero che potessero accadere cose come quelle successe tempo addietro, prima che la sua terra venisse popolata dalle genti delle varie razze. Uno scontro tra divinità avrebbe significato uno sterminio generale... Ma chissà per quale motivo, la Regina aveva la sensazione che non fosse per quello: Notte amava lo scontro diretto, non questi giochetti diplomatici. Che senso avrebbe avuto, per lei, far andare gli Angeli in sciopero? Era qualcosa di diverso, non una minaccia eclatante e a viso aperto come quelle a cui i loro nemici le avevano abituate... sembrava più un qualcosa di velato, di nascosto. Un pericolo latente, che non si riusciva a capire cosa in realtà fosse. Era quella la sensazione che lo sguardo di Ell le dava, in quel mometo.* Come mai mi avete chiamata? *Chiese, curiosa e ansiosa di arrivare subito al nocciolo della questione. Sapeva di non poter fare molto, dato che il problema non riguardava strettamente la sua cerchia d'azione, ma quel poco che poteva voleva farlo.*
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