Alba

*Tirava una fresca brezza quella mattina.
Il tipico venticello fresco che precede il sorgere del sole.
Lì, sotto i fitti alberi delle Montagne, i deboli raggi che l'astro emetteva non erano ancora completamente visibili, ostacolati dalle grandi foglie scure delle piante secolari di quel luogo.
Si sentì un lieve fruscio, mentre l'aria si rischiarava.
Passi.
Erano piedi scalzi, che appartenevano a qualcuno abituato ad attraversare le Montagne a quell'ora.
Aveva il volto e buona parte del corpo coperti da un mantello grigio, che la faceva confondere con le ombre della foresta, ma non c'erano dubbi su chi potesse essere.
La Regina degli Elfi.
Era sempre lì, ogni mattina... e non per un suo capriccio, ma per un motivo preciso.
I passi silenziosi e lenti della donna incappucciata si protrassero per un pò di tempo, fino a che, impossibilitata ad andare oltre, fu costretta a fermarsi.
Era sull'orlo di un precipizio: alle sue spalle la foresta; davanti a lei l'infinito.
Vedeva, lì, come se fosse stato a due passi, il Sole che sorgeva, facendosi strada come ogni mattina tra la penombra dell'alba.
Era una scena a cui era abituata, ma ogni volta le faceva effetto.
Sorrise tra sè,abbassando il cappuccio per vedere meglio.*
Buongiorno.
*Mormorò.
Si, si profilava decisamente come un buon giorno, quello che stava per avere inizio.*

*La Regina sospirò, guardando rapita il Sole e i suoi primi, timidi raggi, che si facevano faticosamente spazio tra le rocce delle montagne.
Forse quella mattina ce l'avrebbe fatta anche senza il suo piccolo incoraggiamento, ma era di buon umore, e aveva voglia di fare qualcosa.
Lasciando che il vento leggero di quella mattina le scompigliasse i capelli, chiuse gli occhi, percependo tutta la vita che c'era lì intorno.
Vita che, per la maggior parte, proveniva proprio da lei, ma non ci badò, pronunciando le parole di rito con voce bassa, che si fondeva col mormorio delle foglie al vento.
Non durò molto: in fondo, quella mattina anche il suo Signore sembrava stare particolarmente bene.
Dopo un paio di minuti, l'Elfa riaprì gli occhi, tenendoli fissi sul sole e disse, con lo stesso tono del giorno in cui Nitram aveva provocato quell'eclissi*
Sorgi!
*E lui, obbediente, abbandonò il suo rifugio tra le montagne e iniziò il suo cammino quotidiano nell'alto dei cieli.
La voce e lo sguardo della dea tornarono normali, e lei rimase qualche secondo ferma, come incantata.
Poi scosse impercettibilmente la testa.*
Nitram..
*Un sussurro.
Eppure era certa che fosse lì.
Lo aveva percepito..
Ma non voleva farglielo capire, anche perchè credeva che si sarebbe fatto vivo lui.*

*Rimase ancora un pò così, ferma, con lo sguardo rivolto verso l'orizzonte.
Era talmete di buon umore che non pensò al fatto che, probabilmente, era stato tutto troppo facile.
In effetti, per una volta, non le importava molto.
Per una volta era più concentrata su sè stessa che sugli altri.
Chissà, magari era tutto lì, il suo problema?
Nel fatto che le importasse più degli altri che di sè stessa?
Forse...
Ma quel giorno aveva deciso di prenderlo di ferie.
Gli Elfi erano autosufficienti, ormai già da un bel pò.
Non avevano certo bisogno della balia.
Pensando sempre al fatto di aver appena percepito la presenza dell'Angelo, sollevò lo sguardo.
Magari lo aveva sentito avvicinarsi in volo al luogo in cui stava lei in quel momento?
No, non credeva... lo aveva sentito abbastanza vicino.
Ma forse era il suo buon umore a farle fare quei pensieri.
Le si allargò il sorrso, nel vederlo avvicinarsi e poi atterrare lì, davanti a lei.*
Buongiorno.
*Disse, ricambiando il saluto con un cenno del capo.
Si sentiva che era allegra.*
Si, in effetti è strano... che ci fai qui all'Alba?
*Cominciò a venirle un sospetto, anche se non lo credeva molto verosimile.
Probabilmente la sua fantasia stava navigando un pò troppo.*

*Bene, allora era probabile che si fosse davvero sbagliata, nel credere che fosse vicino.
Scherzi dell'umore.
Comnciò a venirle un dubbio, mentre ci rifletteva: che non fosse abituata ad essere felice?
O almeno alle sensazioni che provava nell'esserlo..
Poteva anche essere, anche perchè non sapeva con esattezza se avesse mai vissuto, fino ad allora, un momento di vera felicità.
Forse nemmeno quella lo era, non lo sapeva.
Ma non le importava.
"Com'è andato oggi il tuo lavoro?"
Notò una vena di divertimento nella voce dell'Angelo, e inclinò la testa lievemente di lato, sorridendogli con aria furba*
Stranamente meglio del solito..
*Che quel suo sospetto fosse fondato, in fin dei conti?
Magari stava diventando Strega a sua insaputa..
"Hai avuto problemi ieri?? Con la tua suddita?"
Inarcò un sopracciglio, divertita da quel suo tono.*
No, niente problemi. Ma perchè tutte queste domande?

*Preoccupata perchè era andato via all'improvviso?
E perchè mai avrebbe dovuto preoccuparsi per quello?
Ormai aveva capito che toccava prima a lei e poi a lui, scappare via all'improvviso.
Scosse la testa, con aria divertita.*
No, non mi sono preoccupata...
*Gli disse, abbastanza sicura.
In effetti era vero: era talmente allegra, da una notte a quella parte, che non riusciva ad essere preoccupata per niente.
Lo osservò con attenzione..
Sembrava abbastanza stanco.
Poi lo vide sedersi e asciugarsi il sudore dalla fronte con una mano, e si accovacciò accanto a lui.*
Adesso sono preoccupata.
*Precisò, mettendogli una mano sulla fronte.
Non bruciava...
Ma allora che aveva?*

*Sorrise tra sè e sè, sedendosi accanto a lui.
Non sapeva come mai, ma aveva voglia di stargli vicino.
Certo, non sapeva "quanto" vicino, ma le andava di stargli accanto.
In ogni caso, ora il suo sospetto sembrava essersi trasformato in certezza.
Aveva dovuo spostare un qualcosa di pesante?
Credeva proprio di sapere cosa fosse..*
Indovino: hai provato a darmi una mano.
*Disse, tranquilla, lanciando uno sguardo al di là del burrone.
Tutto così immenso, così bello...
Quasi non ci credeva che fosse tutta opera sua.
Prima che l'Angelo ribattesse che si sbagliava, comunque, riprese a parlare.*
Prima ho percepito la tua presenza, qui intorno. Credevo fossi in volo.... ivece...
*Lo guardò, ridacchiando.
Sempre in mezzo, si doveva mettere..
Non sapeva che era rischioso, spendere tante energie?
C'era un motivo se quello era compito suo, dopotutto..
Ma non le andava di dirglielo:era troppo contenta, quella mattina.*

*Lo sapeva.
L'aveva sospettato dall'inizio, del resto, da quando lo aveva sentito lì vicino.
Oh, beh, evidentemente era vero che gli Elfi erano una razza perspicace.
Ne era quasi felice.
Vabbè che ultimamente era felice per qualunque piccola cosa.
Guardò l'Angelo, con uno sguardo misto di divertimento, voglia di prenderlo un pò in giro e stafottenza.
Poi scosse la testa, sentendolo.
Forse andava al di là delle sue possibilità?
Beh, si... forse..*
C'è un motivo se gli dei sono dei e gli Angeli sono Angeli.
*Gli rispose semplicemente, dandogli una scherzosa gomitata.
Forse era anche troppo allegra, quella mattina.
Ridacchiò tra sè e sè.*
Spero che ti sia servito da lezione.
*Aggiunse.
Forse era il caso di essere un pò meno diretta, ma le andava di scherzare.*

*Scosse la testa, lentamente, un pò più seria, questa volta.
Perchè voleva farlo?
C'erano un'infinità di ragioni per cui avrebbe dovuto impedirglielo..
In primo luogo era rischioso per lui: insomma, non era facile quel suo piccolo "lavoretto" mattutino.. e per qualcuno senza doti divine lo era ancora meno, infinitamente meno..
E poi, in tutta franchezza, non le andava di essere trattata come se non fosse in grado di farlo da sola.
Lo aveva sempre fatto, dopotutto... dall'inizio dei tempi.
E non aveva mai avuto problemi.
Beh, ad eccezione del giorno dell'eclissi.
Eppure, nonostante questo, non fu in grado di arrabbiarsi.
Capiva perchè voleva aiutarla, del resto...glielo aveva detto tante volte: l'amava.
Ma si può amare al punto da voler rischiare la vita?
Per niente, poi, visto che era perfettamente in grado di farcela da sola..*
Non sei obbligato ad aiutarmi.
*Gli disse solamente, distogliendo lo sguardo da lui.*
E poi, potresti rimanere ucciso, nel tentativo di farlo.
*Ci pensò un paio di secondi, prima di voltare lo sguardo verso di lui e dirglielo*
E io non voglio.