Sunrise & Sunset (Alba e Tramonto)

nella città degli elfi

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view post Posted on 20/9/2008, 20:44     +1   -1
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angelo dell equilibrio

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l'angelo atterrò lontano dalla città fece sparire le ali indossò il mantello con il cappuccio e entrò in città...tentando di celare il fatto che fosse un essere umano...il vestiario elfico lo aiutava parecchio
 
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view post Posted on 20/9/2008, 21:05     +1   -1
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il giovane camminava tra gli elfi senza farsi notare qualcuno lo salutava in elfico e lui rispondeva gentilmente nella stessa lingua...
 
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view post Posted on 20/9/2008, 21:12     +1   -1
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*La città era un luogo affollato e un pò movimentato, come tutte le città, del resto.
C'era gente che andava, gente che veniva, bambini, le loro mamme, vecchietti, e perfino un paio di commercianti, sparsi quà e là in giro per le piazze, sulle loro bancarelle.
Ma il tutto si svolgeva in perfetto ordine, senza urla, senza strepiti: tutto in armonia.
Anche le case erano in armonia... in armonia con la Terra.
Infatti gli Elfi non avevano mai amato abbattere gli alberi e spaccare le rocce, ma piuttosto plasmare gli uni e le altre al proprio volere: alcuni alberi secolari fungevano da palazzi, altri, più piccoli, erano piegati verso terra e facevano, con le loro foglie, da tetto alle botteghe degli artigiani.
Tutta la città era in verde, e appese alle finestre, scavate come feritoie nelle cortecce legnose degli alberi, c'erano delle lanterne, che emettevano una strana luce verdognola.
Ciò dimostrava che anche gli Elfi, seppure in misura molto ridotta, sapevano adoperare la luce.
Nella piazza centrale, il luogo in cui si trovava l'Angelo, si aggiravano i personaggi più svariati: Nani venuti a commerciare gemme coi fabbri, Uomini venuti per ammirare la mercanzia dei venditori di tessuti, donne che cercavano gioielli preziosi per i loro lunghi colli..
E poi, lungo i marciapiedi, un paio di bambini, magari orfani o magari che si erano semplicemente persi, camminavano come in cerca di qualcosa.
Alcuni di loro si abbassavano persino a fare domande ai passanti, per ricevere qualcosa, altri, invece, si rannicchiavano contro un muro e ridevano, come se si stessero nascondendo.
Uno di loro, un piccoletto coi capelli neri e le orecchie che sporgevano appuntite dai lati della testa, vide uno strano signore vestito alla maniera elfica, e si incuriosì: non lo aveva mai visto prima.
Il bimbo gli corse incontro, con il sorriso stampato sulla faccia e gli occhioni azzurri che brillavano di una luce intelligente*
Signore, ehi, signore!
*Gli disse, in elfico.
Si guardò un attimo intorno, come per assicurarsi che non lo sentisse nessuno*
Tu non sei di queste parti, vero? Non ti ho mai visto..
*E guardò lo strano signore, cercando di scorgerne i lineamenti nascosti dal mantello grigio.
Il piccolo si chiamava Jay, ed era figlio di una delle guardie della Reggia della Regina.
Ma questo l'Angelo non poteva saperlo*
 
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view post Posted on 20/9/2008, 21:14     +1   -1
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vengo da un piccolo villaggio vicino alla terra degli uomini...è la prima volta che torno qui nella nostra capitale disse il giovane parlando quasi come se fosse un elfo
 
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view post Posted on 20/9/2008, 21:25     +1   -1
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*Il piccolo dalle orecchie a punta si fermò davanti all'Angelo ammantato di grigio, scrutandolo, sempre per cercare di vedergli il volto.
Non riuscendosi, fece spallucce e si voltò verso un gruppo di Uomini che aveva appena acquistato della preziosa seta.
Non sapeva chi fossero, ma quelli avevano delle facce conosciute.. perchè lui no?
Era curioso, Jay... come ogni bambino di undici anni deve essere.*
Vicino gli Uomini, dici?
*In effetti ce lo aveva, un accento strano, ma non ci fece caso più di tanto.
Immaginò che fosse perchè viveva nelle vicinanze degli Umani.
Non era molto bravo a indovinare le cose, del resto.. in quello erano più bravi i gemellini, i suoi migliori amici.*
Strano, c'è un sacco di gente che viene da quelle parti ogni finesettimana... ma se dici che è la prima volta che sei qui, allora va bene.
*Gli faceva un pò paura, quel tipo alto e taciturno.
Perchè era in città?
C'era forse qualche motivo particolare?
E poi, perchè aveva la faccia coperta da quel cappuccio?*
Vuoi farti un giro della città? Se vuoi ti faccio vedere la Reggia... mio papà lavora lì!
 
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view post Posted on 20/9/2008, 21:33     +1   -1
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non preoccuparti disse il giovane arruffando i capelli del ragazzo sarà la terra a mostrarmi la strada era un modo di dire elfico molto antico chissà se il giovane lo conosceva...era una specie di preghiera per la dea della terra perchè accompagnasse il viaggio dei suoi figli
 
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view post Posted on 20/9/2008, 21:42     +1   -1
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*Jay scostò la testa dalla mano del signore alto ammantato di grigio, che gli aveva arruffato tutti i capelli, e i suoi occhioni blu scintillarono brevemente di una luce un pochino infastidita, mentre tirava su col naso.
Si era raffreddato, qualche giorno prima, e la mamma, come lo aveva sentito starnutire, aveva cercato di convincerlo a rimanere in casa, nel letto.
Ma lui non era tipo da rimanere a casa in panciolle, nossignore!
A Jay piaceva correre, giocare al tiro con l'arco, andare a caccia di lucertole... cose così.
Forse perchè a casa sua non c'era mai nessuno.
Suo padre era sempre fuori, di guardia di fronte alla Reggia, oppure in spedizione con gli altri soldati per motivi che al piccoletto non diceva mai..
E ogni volta che partiva per una di quelle spedizioni diceva esattamente la stessa frase che aveva appena detto quel signore strano*
Anche mio papà dice sempre così..
*Borbottò, aggiustandosi gli scuri ciuffi spettinati alla meglio, con le mani.*
E mi lascia sempre solo con la mamma.
*Sbuffò, scocciato, mettendosi a braccia conserte davanti all'Angelo, bloccandogli il passaggio.
Era testardo, e molto, anche.
Come sua mamma, del resto.*
Ma io non voglio restare a casa sotto le coperte! E visto che sono rimasto solo perchè i gemelli se ne sono andati, mi resti solo tu... ti prego, odio quando la mamma mi stringe nelle coperte!
*Si, era proprio disperato.*
 
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view post Posted on 20/9/2008, 21:46     +1   -1
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l'angelo prese qualcosa dalla borsa pareva una picola pastiglia del colore dell' miele in realtà era una medicina fatta con il miele e delle erbe medicinali ecco prendi con quel raffreddore dovresti essere a casa... disse il giovane dovresti essere felice di avere la tua mamma e il tuo papà con te...
 
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view post Posted on 20/9/2008, 21:56     +1   -1
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*Così, improvvisamente, gli occhioni blu del piccolo Jay si accesero di nuova curiosità.
Cos'era quella cosa piccola e dorata?
Era forse un gioiellino, una pietra preziosa delle terre degli Umani?
Non ne aveva la minima idea..*
Che cos'è?
*Chiese, ammirato, prendendola e rigirandosela tra le mani, col grave rischio di farla sciogliere.
Ignorò completamente il commento sul raffreddore: del resto, era cocciuto come una capra, quando voleva.
Cioè quasi sempre.
Dopo aver cercato per diversi minuti di capire cosa fosse quella piccola cosa rotonda usando la sola vista, il piccolo Elfo se la avvicinò al naso, scoprendo che profumava di un qualcosa che lui adorava*
Miele!
*Esclamò, stupito, mettendosi immediatamente in bocca quella piccola caramella.
Era davvero buona!
Non avrebbe mai immaginato che potesse essere una medicina.
Ingoiò, compiaciuto, poi rivolse un sorriso all'Angelo*
Ma io sono felice che siano con me!
*Gli disse, per poi fare spallucce*
Solo che non sono felice quando fanno certe cose, tipo chiudermi nella mia camera per non farmi uscire a giocare, quando sono raffreddato..
*E giusto..
Che ne poteva sapere un bambino di undici anni, di educazione, del resto?*
Comunque io mi chiamo Jay... e tu?
 
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view post Posted on 20/9/2008, 21:59     +1   -1
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nitram disse il giovane...i tuoi genitori sono solo preoccupati per te... disse ridendo cosa direbbero se ti vedessero passeggiare tranquillo con uno sconosciuto??
 
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view post Posted on 21/9/2008, 19:40     +1   -1
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Nitram, hai detto?
*Il piccolo Elfo inclinò la testa di lato, fin quasi a far toccare la punta di una delle sue grande orecchie con la spalla.
Aveva già sentito, quel nome... ma non ricordava nè dove nè quando.
Forse a casa, dai suoi genitori?
No, escluso: loro non parlavano mai di niente che non fosse la sua scuola!
Quindi chi poteva essere stato, i gemelli?
No, non poteva essere... di solito era lui che gli presentava le persone, non il contrario.
E allora chi?
Rimase qualche momento assorto, guardando il signore ammantato di grigio mentre gli diceva qualcosa che alle sue orecchie non arrivava.
Era troppo occupato a pensare, del resto... e quando pensava si estraniava da tutto.
Magari perchè non lo faceva quasi mai: si limitava a parlare, lui.*
Credo di aver già sentito il tuo nome, sai?
*Ora che ci pensava, forse gli stava venendo in mente..
Giusto un paio di giorni prima, a scuola, era venuto un sacerdote, uno di quelli del Tempio, che parlava alle feste e faceva magie.
Gli aveva parlato di un antico libro, che conteneva delle storie, e poi aveva detto qualcosa a proposito del Sole e della Terra, e di un Angelo..
Un Angelo che, se non ricordava male, si chiamava proprio Nitram.
Il piccolo Elfo, sorpreso da quella deduzione e vagamente spaventato, guardò con una nuova luce negli occhi quello che somigliava a un semplice Elfo.*
Ma... ma... non sarai mica quel Nitram delle leggende, vero?
*Ora che ci rifletteva, cosa poteva starci a fare, un Angelo, nella città degli Elfi?
Non c'era niente per loro, da quelle parti, eccetto, forse, la mercanzia che si vendeva in piazza.*
 
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conosco anche io quella leggenda ma a quanto ricordo non viene detto il nome di quell'angelo... disse il giovane tranquillo
SPOILER (click to view)
amore nelle leggende di solito non vengono detti i nomi^^ e poi mi conoscono tutti persino i bambiniXD
 
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view post Posted on 22/9/2008, 19:32     +1   -1
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i bambini vanno a scuola, e a scuola si studia la mitologia, mon amour.. non è difficile da immaginare xD


Io invece mi ricordo che si chiamava Nitram..
*Rispose, intestardito, il piccoletto con gli occhi azzurri.
Beh, in effetti la sua memoria gli faceva spesso strani scherzi, eppure quella volta era sicuro di quel che diceva!
O magari Nitram era il nome di quel sacerdote?*
Uffa... sono confuso!
*Sbuffò, scocciato, tirando nuovamente su col naso mentre si metteva a braccia conserte.
Possibile che fosse così scemo da non ricordarsi di quel nome?
Che strano... eppure, se la memoria non lo ingannava, Nitram era proprio il nome dell'Angelo Ribelle.
Mah, probabilmente il raffreddore lo confondeva.*
D'accordo, lasciamo perdere..
*Si arrese allora, facendo un gesto stizzito con la mano.
Succedeva sempre così: dopo dieci secondi di riflessione meditabonda, se non trovava una soluzione, Jay cominciava a innervosirsi, fino a che non lasciava perdere tutto.
Era impossibile farlo pensare su qualcosa per più di dieci minuti.
Ma su una cosa ci stava pensando: suo padre gli aveva detto di raggiungerlo alle porte della Reggia alle quattro del pomeriggio, perchè, come al solito, aveva qualcosa che lui doveva portare alla mamma.. *
Che ore sono?
*Chiese, con una vena di urgenza, alzando preoccupato lo sguardo verso la meridiana di pietra al lato della strada.
Cavoli, era in ritardo!*
Oh, mamma, devo andare... mi accompagni alla Reggia? Devo andare da papà.
 
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view post Posted on 22/9/2008, 21:23     +1   -1
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ti accompagno...poi però devo andarevdisse il giovane incamminandosi

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gia ma nella leggenda il nome non è detto inoltre nitram è un nome elfico^^ martin quello umano^^
 
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view post Posted on 23/9/2008, 19:26     +1   -1
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Ok... hai vinto tu! xD


D'accordo... andiamo!
*Il piccolo Jay si incamminò anche lui, superando in breve Nitram e facendogli strada, attraverso la gente che camminava tranquillamente per la piazza.
Il piccoletto ogni tanto salutava qualche faccia conosciuta, soprattutto mercanti e Elfi dei villaggi vicini, che vedeva sempre quando c'era mercato.
Conosceva un pò tutti, in effetti, e tutti conoscevano lui: gli sorridevano, gli lanciavano battute divertenti... una signora Umana un pò anzianotta, che aveva la bancarella dei dolci non molto lontano dal punto da cui Angelo e piccolo Elfo erano partiti, arrivò persino a tirargli dietro un pasticcino.*
Grazie, Margaret!
*Esclamò Jay, rivolgendo un saluto alla signora, che ricambiò con una sonora risata.
Gli piaceva quella donna: era simpatica.
E poi gli regalava sempre dolci.
Solo che non aveva molta fame...*
Vuoi tu il dolcetto, Nitram? A me non va..
*Disse il piccoletto, voltandosi verso l'uomo incappucciato mentre camminavano.
Chissà perchè, ma aveva il sospetto che non lo avrebbe accettato..
Eppure i pasticcini alla crema di Margaret erano i più buoni in città!*
 
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