Posts written by Matty Greenleaf

*Quando il vento calò e la tempesta si allontanò, lei potè finalmente atterrare.
Si sentiva esausta: in un solo giorno aveva cambiato forma due volte e lottato contro Tempesta.
Decise di fermarsi un attimo e di rigenerarsi un pò.
Nonostante fosse Notte, la sua Foresta possedeva tutta l'energia necessaria.
Lasciò che i suoi piedi si mutassero in radici, il che l'aiutava a prendere ciò di cui aveva bisogno molto più in fretta.
Sentì l'energia vitale tutt'intorno scorrerle dentro come un fiume.
Molto meglio di qualunque pranzetto elfico potesse desiderare.
Nello stesso tempo, quella stessa energia rigenerava la Foresta stessa, danneggiata, anche se in minima parte, dalla follia di Tempesta.
Adorava farlo: curarsi e curare allo stesso tempo..
Proprio quando finì, vide arrivare di corsa Jamie e Michael.
Sembravano piuttosto shockati.*
Cosa cavolo è successo qui? Cos'erano quei massi??
*Chiese Jamie, spaventato a morte.
La Dea gli fece un sorrisino.*
Diciamo che ho avuto una scaramuccia con Tempesta.
*I due si guardarono in faccia, poi tornarono a guardare lei, attoniti.*
Quindi... v-voi li avete fatti.... rimbalzare via?
Cosa?? Fratello, credevo fossi stato tu!
Nè l'uno nè l'altro.
*Si limitò a dire lei.*
Ve lo spiegherò dopo. Dov'è Nitram?
*I due giovani Elfi si guardarono di nuovo, stavolta dubbiosi.*
Noi non... non lo abbiamo visto.
Cosa?
*Non era lì? Ma se aveva percepito chiaramente la sua presenza?
Chiuse gli occhi e si concentrò, espandendo la sua aura e la sua coscienza.
Quel che scoprì non le piacque per niente.*
Oh, no...
Cosa? Dov'è???
*Matty scosse la testa, terrorizzata da quel che stava per dire.
Non avrebbe mai pensato che potesse accadere una cosa del genere.*
Nella Torre Nera.

*Cosa voleva fare, spazzare via mezzo Regno?*
Sai benissimo che non te lo permetterò...
*I suoi occhi divennero completamente verdi, come anche tutto ciò che il vento stava spazzando via.
La telecinesi bloccò ogni cosa a mezz'aria... compreso Nitram.
Era come se l'aura divina di Matty tenesse ancorata al suolo ogni cosa.
Era sempre così: ogni volta che quello stupido cercava di spazzare via la sua Terra, lei la riportava giù.
Si avventò nuovamente contro tempesta, tanto veloce che forse si confuse in mezzo al vento stesso, e lo prese per il collo, appoggiando la lama della spada sulla sua gola.
Non esitò nemmeno un secondo: tagliò di netto.
Non gli staccò la testa... ma almeno il vento calò.
Calò così tanto che smise di soffiare.*
Ora torna a casa...
*Sussurrò, sempre con la lama della spada contro il suo collo.
Poteva percepire l'odore della paura.
Il che era piuttosto divertente.*

*Distruggere le sue ali?
Ma davvero?
E come avrebbe voluto fare?
Di nuovo, si fece una mezza risata, facendo finta di nulla quado un albero venne sradicato dalla forza del vento.
Non era il caso di mostrarsi debole.
Piuttosto, si era stancata... era ora di finirla.*
Io non credo proprio.
*D'improvviso sbucò da sotto terra, spinta dalla forza della Terra verso l'alto.
Le ali erano aperte... ma in mano aveva la sua spada, rilucente di verde.
Attraversò quella specie di uragano come se nulla fosse: la forza che aveva spinto in alto lei era molto più forte di quel venticello.
Si trovò di fronte allo storico nemico... o meglio, alle sue spalle.
La spada lo aveva già sfiorato, tagliando un fianco.
Poteva sentire lo sfrigolio del veleno che aveva effetto...*
Se non vuoi che il tuo bel corpicino muoia, ti consiglio di tornartene a casa tua. Il veleno agisce in fretta.
*Disse, puntando di nuovo la spada contro di lui, pronta a colpirlo immediatamente, se fosse rimasto.*

*Una sonora risata venne dal terreno.*
Come, non mi conosci???
*I massi rimbalzarono letteralmente contro qualcosa di invisibile, tornando indietro verso di loro.*
Non lascio mai il mio popolo indifeso.
*In realtà non era proprio così... ma non poteva dire qualcosa di diverso, in quel momento.*

La tua casa? Non farmi ridere. Tu non hai una casa.
*Si era dimenticata cosa si provasse in situazioni come quella.
Si sentiva elettrizzata..
Notò che cercava di spingerla con varie correnti d'aria verso il terreno.
Sorrise tra sè e sè.
Beh, se era quel che voleva...
Si tuffò letteralmente verso il terreno, scomparendovi all'interno.
Immediatamente la Terra cominciò a tremare violentemente... ma non era quello l'importante...
Piuttosto importava a Tempesta che alle sue spalle un enorme masso illuminato di verde, che sembrava quasi una cometa, si stava dirigendo contro la sua beneamata nuvola nera.
C'era una potenza tale in quel colpo che qualunque barriera sarebbe crollata al suo passaggio.
In effetti si stava proprio sfogando.*

*D'improvviso una folata di vento la fece sbandare, tanto che quasi rischiò di precipitare di sotto.
Fortunatamente riprese l'equilibrio, e guardò in alto.
Il sole stava tramontando... ma proprio davanti a lui c'era una nuvola nera come la Notte.
Sembrava quasi volerlo oscurare completamente... e lei sapeva con esattezza chi fosse ad aver mandato quella nuvola distruttiva.
Poteva persino vedere i suoi lampi cadere.*
Tempesta.
*Un sussurro, niente di più, ma era certa di quel che stava dicendo.
Strinse i pugni, dirigendosi a tutta velocità contro la nuvola.*
Non è serata!
*Disse, mentre tutt'intorno a lei si formava una luce di un verde intenso.
La sua aura si ingigantì: pareva volesse inghiottire e schiacciare ogni cosa.
Forse quella tempesta era capitata al momento giusto: le avrebbe permesso di sfogarsi.*

*Quanto sono stupida. Proprio stupida...
Questo pensava la Dea, mentre volava, nonostante fosse ormai praticamente notte, sulla sua città.
Non sapeva nemmeno se era abbastanza in alto da non esere vista.
Non le importava e basta.
Sentiva solo il vento che le sferzava il viso e l'aiutava a ricacciare indietro le lacrime.
Si asciugò il viso con una mano, cercando disperatamente di calmarsi.
Al che provò a volare più veloce, battendo un paio di volte le ali mentre il vento contiuava a spingerla.
Voleva allontanarsi da tutto... forse da sè stessa.*

*Come come???
Quando lui ne aveva bisogno lei non c'era mai??
Ma se era LUI che ogni volta che lei provava ad avvicinarsi si scostava perchè aveva qualcosa di meglio da fare??
Ma soprattutto, se lei per lui aveva rischiato di mandare allo sfascio tutto il suo regno??
Fece finta di nulla, lasciando che l'ancella arrivasse e posasse il vassoio sul tavolo di fronte all'Angelo e poi se ne andasse.
Il menu prevedeva verdure come al solito, con in più una piccola aggiunta: involtini di pasta fritta pieni di verdure.
A lei piacevano da morire, ma non aveva fame.
Soprattutto non aveva voglia di mangiare con Nitram.
Tanto era LEI quella che si allontanava sempre!
Non avrebbe mai immaginato che lui le avrebbe mai potuto dire una cosa del genere!
Soprattutto visto e considerato quello che aveva combinato per lui...
Sospirò, imponendosi di non voltarsi e di non piangere... ma non era molto facile.
Al che decise di lasciar perdere tutto.
Lasciò che le sue ali si riaprissero, e che il vento la portasse via.
Non sapeva neanche dove andare, l'unica cosa che sapeva era che voleva allontanarsi.*

*La Dea si avvicinò alla porta, socchiudendola, e chiese alla guardia fuori di portare la cena per Nitram e per lei.
Poi richiuse la porta e si voltò a guardare l'Angelo.
Era seccato?
Aveva il coraggio di essere seccato?
Di positivo c'era che l'aveva buttata sul ridere... ma non poteva negare di essere un pò seccata anche lei di quel "va beh".
Proprio non riusciva a capire...*
Il concetto è che non devo chiederti "conferme". Dovresti essere tu a darmele di tua spontanea volontà.
*Fece un piccolo sorriso, piuttosto amaro, a dir la verità.*
Ma forse sono solo i capricci di una Dea viziata.
*Concluse, uscendo sul suo terrazzo e chiudendosi il vetro alle spalle.
Voleva stare un pò da sola, per riflettere.*

Correggiti...
*Gli disse lei, alzando il dito indice a mò di maestrina.*
IO ti ho baciato... fosse stato per te non sarebbe successo un bel niente.
*Disse.
Poi, facendole capire che evidentemente una sorta di messaggio era stato recepito, le diede un bacetto.
Se le bastava come conferma?*
No.
*Non ci pensò nemmeno un secondo.
Si allontanò immediatamente da lui, sorridendo con aria divertita.*
Perchè l'hai fatto solo perchè te l'ho praticamente chiesto io.
*In effetti il ragionamento filava abbastanza...*

Edited by Matty Greenleaf - 16/7/2011, 20:32

Te l'ho detto.
*Disse, entrando e chiudendo il balcone dietro di lei.
Si accucciò contro la spalla del suo pennuto preferito.
Decisamente aveva bisogno di conferme, quel giorno.
Forse a volte era davvero una bambina.*
Mi avvicino, ti coccolo, e tu o fai finta di nulla o ti giri dall'altra parte come se fossi infastidito.
*Senza peli sulla lingua, il senso era quello.*

*Ok... forse parlava Nanico e non se ne stava accorgendo... non le pareva che il concetto fosse così difficile.
Gli sorrise.*
Non litigherei mai per qualcosa del genere.
*Disse.
Al massimo si sarebbe incavolata un pò, ma non a livello di litigare.
Annuì.*
Sì, ho capito... non devo preoccuparmi di chi sta sotto, ma solo di non cadere.
*Anche quello non era un concetto molto difficile.
Gli si avvicinò un pò, guardandolo, mentre le ali, finite chissà come all'ombra, si chiudevano fino a scomparire.*
E comunque non intendevo "indifferente" in quel senso.
*Affermò, ora quasi divertita.
Beh, più o meno divertita.*
Intendevo che sembri insensibile.. Come se non ti piacessi, anche se so che non è vero.
*Ci mancava solo questa!*

*Non poteva credere che le avesse detto quel che aveva appena sentito.
Insomma... non "reagiva" perchè doveva essere un prof serio e diligente?
Questa era bella!
D'accordo che aveva paura che cadesse, ma non doveva esagerare.
Non era mica una bambina.*
Se cadessi sai benissimo che non mi succederebbe nulla.
*Disse, tanto per cominciare.*
E poi non mi sono lasciata cadere apposta: è solo calato il vento. Questo perchè ho pensato prima a non farmi vedere dai miei Elfi... ma il posto non l'ho scelto mica io.
*Aggiunse, tanto per ricordargli la faccenda.*
Infine, ma credevo che sapessi anche questo, non sei stato tu a farmi venire voglia di volare...è stata la mia Regina. Fin dal primo momento in cui l'ho vista volare ho desiderato poterlo fare anch'io. Comunque mi fa stare male quando fai così... è come se per qualche strano motivo io ti diventassi indifferente.
*A qualunque donna avrebbe dato fastidio, era più che naturale..*

Non è che non ti ascolto...
*Disse lei, facendo spallucce.*
E' che tu non reagisci!
*Incrociò le braccia al petto.*
Insomma... ti faccio le coccole, o almeno ci provo, e tu neanche mi guardi... ti salto in braccio e mi metti giù come se ti pesassi!
*Lo guardò, in parte curiosa e in parte triste.*
Per quello non ascolto.

*Gli fece un'occhiataccia quando la mise a terra.
Non stette nemmeno a sentire cosa le stava dicendo.
Aveva un'impressione.
Una brutta impressione.
Forse era solo paranoia, eppure le sembrava che il suo pennuto non avesse molta voglia di stare con lei, ultimamente.*
Dì un pò...
*Cominciò, cambiando completamente argomento di conversazione.*
Mi stai evitando? O magari ti dò fastidio?
*Chiese, allonanandosi di un paio di passi da lui, spostando un ciuffo ribelle dietro le orecchie.*
E' tutto il giorno che sei... freddo..
*Mamma che brutta parola aveva appena detto!
Odiava la parola "freddo"... solo il suono le metteva i brividi.*