nitram e nimueh tra gli angeli neri

Nitram tornò indietro ad aiutare il vecchio angelo, mentre i due ragazzi si dirigevano mogi verso il nascondiglio. Nimueh si stupì della mancanza di reazione da parte di Darkus. Aveva così tanta fiducia di quel vecchio? E allora perchè Martin aveva voluto andare ad aiutarlo? Con questi pensieri entrò nella camera sotterranea. Con la coda dell'occhio, vide i bambini agitarsi nei giacigli per poi tornare a fingere di dormire. Scosse la testa, ma fece finta di nulla. Era già tanto che non si fossero mossi da lì. Avanzava piano in quell'oscurità, ma finì ugualmente a sbattere contro qualcosa di solito. Ahi! Si massaggiò il naso. Non ti fermare di botto! Ma Darkus non la sentì nemmeno, intento com'era a guardare con la bocca spalancata l'ultimo letto. Nim seguì il suo sguardo. Nitram era tornato, ed era ricurvo sul letto. La ragazza aguzzò la vista. Disteso supino c'era il vecchio ansimante. Dannazione! Martin tentava di curare le sue ferite, inutilmente. L'anziano angelo non dava segni di miglioramento. Lo guardava incredula. Persino lei aveva iniziato a credere che fosse invincibile, al pari di Nitram; quanto si sbagliava. Il morente si voltò verso di loro e fece un cenno stanco a Darkus. Il ragazzo tremava e sembrava non volersi muovere. Nim gli diede una spintarella sulla schiena. Diventava sempre brusca quando era sotto pressione. Non che solitamente spendesse molto in fatto di carinerie, ma diamine. Darkus si avvicinò al vecchio, pronto ad ascoltare quelle che sapeva sarebbero state le sue ultime parole.

Nimueh osservò tutti i ragazzini avvicinarsi al vecchio. Si allontanò ma riuscì ugualmente ad udire le sue parole.
Conosceva quell'angelo solo da un giorno, ma era bastato per farle provare una sorta di ammirazione nei suoi confronti. Quando chiuse gli occhi definitivamente, Nimueh rabbrividì. Lasciò che il gelo calasse su di lei per difenderla dalla sofferenza che le avrebbe causato. Soffocò le lacrime che minacciarono di rigarle il volto. Non voleva piangere, maledizione! Odiava sentirsi gli occhi umidi, le davano una sensazione di vulnerabilità che lei non sopportava. E poi, quante volte avrebbe ancora dovuto vivere una scena del genere? Si sentiva presa in giro. Qualunque cosa facesse, vedesse, pensasse sembrava essere lì per ricordarle la sua natura di mezzosangue e la morte dei suoi genitori. Faceva un rabbia tremenda. Nitram le si avvicinò per parlarle sottovoce, poi si scostò per sedersi accanto a piccoli.
Erano orfani. Di nuovo.
Era troppo. Nimueh si voltò e in silenzio uscì. L'aria fredda della notte le sferzò la pelle nuda, pizzicandola. Senza pensarci, volò su un albero-ultimamente parevano essere il suo rifugio preferito- celata dal fogliame. Alzò gli occhi al cielo, chiuse gli occhi e abbandonò ogni difesa lasciandosi travolgere dal tumulto delle sue emozioni. Erano troppi anni che le reprimeva, perchè non sfogarsi? Perchè non liberarsi una, una santissima volta, di quella maschera insensibile che indossava ogni volta?
Il suo grido si levò nell'oscurità.

Nimueh era ancora appoggiata al tronco dell'albero quando avvertì uno strano formicolio lungo la schiena. Ops... Le ali erano sparite. Gli occhi erano tornati color argento. I tre graffi neri sullo zigomo si erano trasformati in un marchio rosso.
Proprio ora che ci si stava abituando Pazienza Poggiò la testa e strinse le gambe al petto. Sarebbe voluta rimanere così per sempre.

D'improvviso la ragazza senti il vuoto sotto di lei e un attimo dopo si ritrovò nella stanza sotterranea. Che cavolo..?
Perché mai Nitram non le aveva teletrasportato una pozioncina? "Presentati come si deve" Sbuffò. Sembrava il tono usato con i bambini dispettosi.
Intanto l'angelo stava mostrando la sua natura a Darkus. Esibizionista.. Se non altro non aveva usato il trucco delle tre voci. Sarebbe stato uno spettacolo divertente.
Darkus non parve stupito. "..Nimueh cosa è?"
Guarda che puoi anche parlarmi direttamente. Disse risentita lei. Non era una cosa, cavolo. Sono un mezzo-demone. Rifletté su quella che aveva detto. O un mezzo-angelo, se vuoi. Aspettò la reazione del ragazzo, scoccando un'occhiata torva verso Nitram. E, in effetti, mi chiamo Nimueh. Darkus la conosceva solo con il nome di Nim.

Sorrise sardonica. Ceerto. Una demone e un angelo nero. Mmh proprio una coppia tollerata, non credi? Scosse la testa.
Alzò gli occhi al cielo, ascoltando Nitram. E tu ti rendi conto che l'effetto è durato meno di un giorno? Fece una pausa. Cielo, mica l'aveva scelto lei di trasformarsi. Se tu mi avessi dato una di quelle ampolline avrei potuto berla immediatamente.

In fondo sei un angelo nero...
Nim schioccò la lingua Già, già Assunse un finto cipiglio offeso. Quindi se fossi stata un demone, non ti sarebbe andato bene?
Sorrise alla decisione del ragazzo. Pensava fosse la più giusta. Se ne sarebbe preso cura lui di tutti quei bambini. e poi, c'era sempre la grotta di Nitram, no?
Ora che il vecchio non c'è più verrò più spesso a trovarvi.
Annuì, probabilmente qualche volta l'avrebbe accompagnato.
Ascoltò le parole dell'angelo. Cosa mai aveva in mente? Acconsentì rassegnata. Sperava solo di non trasportare alcuni bambini a metà. Falla finita...
Chiuse gli occhi e visualizzò le montagne deserte, poi la foresta e infine la grotta di Nitram. Dopo ciò si concentrò per la quantità d'energia da utilizzare. La dosò con precisione e si preparò a partire. Proprio allora una sorta di campanello d'allarme suono nella sua testa e lei fu veloce ad aumentare all'ultimo l'afflusso di potere. Fiuu... Qualcuno aveva seriamente rischiato grosso.