Sunrise & Sunset (Alba e Tramonto)

Una buona notizia.

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*Emika*
view post Posted on 30/5/2010, 15:49 by: *Emika*     +1   -1




Mia signora? Mia signora mi state sentendo?
La Regina alzò gli occhi verso la sua guardia scelta, il giovane Mitch.
Nonostante fosse un ragazzino, umanamente parlando, era stato addestrato al meglio dal Vecchio Kim, ormai andato in pensione se così si poteva dire. Mitch stava ancora aspettando una risposta ma non riusciva ad articolare una sola frase di senso compiuto da quasi due giorni, e non dormiva da quasi cinque.
La cosa buffa è che non sapeva nemmeno perché. Perché diamine non riusciva a dormire? Era tutto molto tranquillo, da quando gli Angeli Ribelli s'erano rimessi alla sua volontà non era successo più nulla.
Perché non riusciva più a dormire serenamente?
Dimmi Mitch., rispose tranquillamente.
Il giovane soldato scattò sull'attenti e la Regina inarcò le sopracciglia.
Che diamine gli prendeva ora? Si voltò, dando le spalle al giovane soldato e vide il Vecchio, Kim, sorriderle amorevolmente.
Di rimandò sorrise anche lei, facendo un cenno a Mitch che si poteva ritirare.
Con permesso!, mormorò per poi scomparire nel corridoio.
Ell sorrise, rivolgendo le sue attenzioni a Kim.
Sempre un piacere rivederVi Vostra Maestà., proruppe il vecchio facendo un lieve inchino.
Sai bene che puoi non essere così formale con me, rispose sorridendo, vederti è un piacere per me, zio.
Non era realmente suo zio ma Kim le era sempre stato vicino e lei gli voleva un gran bene tanto da permettergli di rimanere al castello come la guardia più importante del palazzo anche dopo la vecchiaia.
Allora, che succede? Mi sembri agitato, osservò vedendolo contorcersi le mani in modo sospetto.
Kim sorrise nervosamente, prendendo la Regina per le spalle e camminando per il corridoio, verso l'uscita dal castello.
Stavo pensando... che forse è ora di andare via da qui, disse schiettamente il Vecchio lanciando una rapida occhiata alla Regina.
So che tu vuoi che rimanga qui... ma mi sento inutile. Non faccio mai niente, aprofitto della tua gentilezza, Ell cara. E' una cosa che mi turba profondamente.
Ell annuì lievemente. Sapeva perfettamente come la pensasse Kim al riguardo. Era una guardia, sapeva che stare così fermo lo rendeva insofferente ma non sapeva come aiutarlo e non voleva affatto lasciarlo andare via dal castello.
Senti, zio, troveremo una soluzione, vedrò di-
Maestà! Vostra Maestà!
Ell alzò gli occhi al cielo, rivolgendo un'occhiata fustigatrice all'Angelo che correva esagitato verso di lei con, al seguito, altre due o tre guardie.
Non si può stare mai tranquilli, eh? Che succede ora, Karelle?, domandò borbottando la Regina.
Karelle deglutì rumorosamente, agitando le mani e farfugliando frasi senza senso. Kim ridacchiò ma la Regina rivolse un'occhiata intimidatrice alla guardia e gli mise un dito sul petto, bloccando ogni sua parola.
Calmati. E dimmi cosa succede senza borbottare o farfugliare, chiaro?, impose.
Il soldato annuì e inspirò profondamente.
Ho sentito una forte aurea provenire da questa parte... non siamo riusciti a identificarla. Ma è molto potente, come la sua.
Kim inarcò le sopracciglia, mentre le guardie annuivano e Ell socchiudeva gli occhi, avviandosi velocemente verso l'uscita dal castello.
Sperava solo che non fosse successo nulla di grave chiunque fosse.
 
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