Sunrise & Sunset (Alba e Tramonto)

inseguendo gli angeli ribelli

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Matty Greenleaf
view post Posted on 26/4/2010, 21:17 by: Matty Greenleaf     +1   -1
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*Allontanare quel mostro da lì?
Oh, certo... impresa possibile.
Ancora una volta un buon piano, anche se c'era una piccola falla.*
D'accordo, posso portarlo via da qui, in modo che non dia l'allarme... ma se hai bisogno di me?
*Chiese, un pò dubbiosa.
Intanto percepiva chiaramente che la bestia era ancora abbastanza lontana da non allarmarsi.*
Non posso allontanarmi troppo, o non potrei raggiungerti subito in caso di bisogno.
*Un alito di vento simulò una specie di sospiro, che rispecchiava perfettamente l'umore della Regina in quel momento.*
Tieniti fuori dai guai, pennuto... capito?
*Gli intimò, prima di strisciare dritta dritta verso la belva a guardia del rifugio.
Non che avesse paura: era abituata a cose ben peggiori di quella.
Semplicemente temeva che dentro ci fosse qualcosa di peggio.*
Ah, comunque quel bel posticino non era un tempio, ma una miniera, in origine. Devono averla modificata un pò... col potere di Notte tra le mani non è difficile fare cose del genere.
*Disse, prima di arrivare nuovamente al cespuglio di more.
La bestia era lì, poco lontana... poteva vederne gli occhi iniettati di sangue.
Era una cosa orribile, sembrava uno scherzo della natura, un incidente di percorso dell'evoluzione naturale delle cose.
La prima cosa che Matty aveva notato era la cicatrice: enorme, che sembrava quasi dividerlo a metà.
La seconda era che camminasse curvo, o meglio, ingobbito... con sulla schiena due protuberanze rachitiche che dovevano essere ali, nel progetto originario.
In realtà erano solo.... sporgenze.
Terza cosa: le zanne.
Gli spuntavano dalla mascella, come se fosse stato un grosso cinghiale.
No, era troppo... lei non sarebbe mai stata capace di creare un mostro simile.
Aveva una sua teoria, in realtà: un megalomane che voleva imitare gli dei.*
Chiunque tu sia...
*Pensò, non inviando il messaggio a Nitram, stavolta.*
Sei un mostro più orribile di questa povera creatura.
*Prese un respiro profondo e agì, a quel punto.
Sbucò alle spalle della creatura, in tutta la sua elfica simmetria.
Al confronto col mostro sembrava una statua.
La belva percepì immediatamente la sua presenza e si voltò verso di lei, ringhiando e sbavando come un animale.*
Ciao...
*Mormorò la dea, cominciando ad arretrare di un passo.
Quando la belva saltò per prenderla scomparve, per poi ricomparire un pò più in là.
Giocava così, come il gatto col topo... dovunque la vedesse, il mostro la inseguiva.*
Bravo... vieni con me..
 
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