| *La vide sorridere e le venne quasi spontaneo ricambiare quel sorriso. Aveva ragione, i Regni non erano altro che una stupida formalità: in realtà il mondo era uno solo, e i Regni non contavano nulla. A parte, certo, i confini con i domini di Notte: quelli, lei almeno, non li avrebbe mai oltrepassati. Annuì, d'accordo con la sua Dea su quel punto. Poi sentì la sua mano appoggiarsi alla sua spalla, e ne rimase alquanto sorpresa: non se l'aspettava, di nuovo. Ultimamente non si aspettava un sacco di cose, a dire il vero. Comunque stette a sentire il resto del discorso, con attenzione. Non riusciva a capire: perchè aiutarla in quel modo? Nitram era davvero tanto importante? Beh, certo, Matty lo aveva sempre detto che sarebbe stato in grado, se l'avesse voluto, di sconvolgere tutti i disegni già stabiliti dalla sua Signora... ma non avrebbe mai immaginato che fosse in grado di farlo così tanto. Era incredibile. In ogni caso, alle parole "seguire il tuo cuore" le uscì spontanea una risatina.* Infatti il mio cuore è diviso in due, in questo momento: una parte è con Nitram, e l'altra a casa, nella Foresta. *Abbassò lo sguardo, sospirando. In effetti era proprio vero: lei lo aveva sempre detto all'Angelo che aveva dei doveri. Però, in effetti, avere tutto il tempo del mondo per sè stessa non le era praticamente mai capitato. Era un'occasione che certamente sarebbe stato stupido farsi sfuggire. "Io posso farcela benissimo... Non temere." Rialzò gli occhi, puntandoli in quelli della sua Regina. Come fare a non crederle? Era impossibile: fidarsi le veniva più che naturale. Il sorriso sul volto della Regina degli Elfi si allargò, felice. Sì, ne era convinta.* D'accordo, andrò. *Disse, annuendo. Aveva nel petto un misto di sensazioni: da una parte era contentissima, dall'altra preoccupata. Non perchè stava lasciando il suo Regno alla Regina degli Angeli, anzi..* Però promettetemi che mi avvertirete, se ci saranno problemi. *Appunto. Si sentiva una madre apprensiva che aveva paura di cosa avrebbero potuto combinare i suoi figli dispettosi. In effetti non sapeva come avrebbero reagito gli Elfi alla sua assenza prolungata: non c'erano abituati. Sperava in ogni caso per il meglio: non era mai stata pessimista, e non voleva certo cominciare ora, dopo secoli e secoli.*
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