| *Passarono i secondi, l'Angelo rimase in silenzio, e la Regina non aveva molto da dire. Anzi, non aveva nulla da dire. Le bastava osservarlo, guardarlo con quel suo viso pensieroso.. Nessuno dei due aveva molto bisogno di parole, in pratica. Poi, d'improvviso, un fruscio, come di vento, e un nugolo di uccelli, insetti e quant'altro si allontanò da quel luogo. Le grida dei falchi che volavano via erano di terrore, ma alla Regina non sembrò così: le parvero anzi quasi urla di gioia. Non aveva idea del perchè, eppure non percepiva nulla, niente di estraneo. Solo lei e l'Angelo erano lì, in quel momento. Poi, d'improvviso, con uno schiocco simile a quello di una mascella che si chiude di scatto, la Regina si trovò davanti una scena spaventosa: una freccia, una freccia cosparsa di liquido violaceo, conficcata dritta al centro del petto di Nitram. L'Angelo dell'Equilibrio ferito da una freccia? No, non poteva essere, non le sarebbe mai parsa una cosa normale! Si voltò, di scatto, cercando il mandante della freccia, l'assassino che aveva cercato di colpirli alle spalle. Era terrorizzata, decisamente, anche se lei personalmente non aveva nulla da temere. Forse la visione di quella bestia infernale contribuì a renderla nervosa e impaurita. Non sentì ciò che il Demone disse, nè udì ciò che gli rispose l'Angelo. Seppe solo che cadde in ginocchio, per qualche motivo imprecisato, nello stesso istante in cui il Demone moriva per mano di Nitram. Poi lo stesso Angelo si accasciò, svenuto a causa del veleno, sulle sue ginocchia, come un bambino. Che fare? Aveva le lacrime agli occhi, ed era la prima volta dopo tanto tempo.. Non aveva idea di come curare Nitram: non aveva mai curato un Angelo, nè tantomeno un Angelo come lui. Si sentiva persa... E l'unico modo che aveva per consolarlo e in un certo senso consolarsi era accarezzarlo, cercando contemporaneamente di non piangere.* Che accidenti dovrei fare ora? *Sussurrò, dopo un periodo di tempo che poteva andare dai dieci minuti ai dieci mesi. Se non avesse agito in fretta, lui sarebbe morto. Ma non sapeva che accidenti fare. Non era abile in quel genere di cose. Ci voleva la curatrice di tutti i mali: la luce. Ma come accidenti fare, se in Nitram c'era anche un lato oscuro? Avrebbe fatto soffrire uno dei due a vantaggio dell'altro.. No, non poteva. L'unica via era usare i suoi metodi, anche se erano decisamente poco adatti a un Angelo. Prima cosa tirare fuori la freccia e cercare di capire che razza di veleno avesse usato il Demone. Non voleva assolutamente nemmeno provarci, però: e se lo avesse ucciso estraendola? In fondo lo aveva colpito al petto... ma che altro fare? Si fece coraggio, respirò profondamente e tentò, afferrando la frecca tanto forte che le nocche le divennero bianche.* Scusami... *A quel punto potè solo tirare, tirare fino a che la punta non fu completamente fuori dal corpo di Nitram. Si sentiva un verme per averlo fatto.. ma almeno adesso avrebbe potuto curarlo.*
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