Sunrise & Sunset (Alba e Tramonto)

Passeggiando

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view post Posted on 31/10/2008, 22:19     +1   -1
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angelo dell equilibrio

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il giovane non disse nulla...sperava che prima o poi avrebbe sentito la fanciulla chiamarlo stringerlo e amarlo ma forse non ci sarebbe mai stato quel momento
 
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view post Posted on 2/11/2008, 20:46     +1   -1
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angelo dell equilibrio

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poi all improvviso il suo volto cambiò mutandosi in un espressione di dolore il giovane si guardò il petto e vide una freccia che lo trapassava dalla punta gocciolava del veleno dal colore violaceo...

lo sapevo che prima o poi ti avrei beccato la notte sarà felice del mio lavoro...ora ucciderò la tua compagna così nessuno sapra cosa ho fatto

il giovane angelo si girò e vide controluce la figura di un essere aveva delle ali simili a quelle di un pipistrello una coda simile a quella di un drago delle lunghe corna sulla fronte e degli occhi rossi... era un demone cacciatore di tagle ed era li per lui...

l'angelo era gravemente ferito e il veleno cominciava a fare effetto con rabbia il giovane gridò non ti permetterò di toccarla... apri la mano destra dove si formò una sfera di luce che si trasformò in tante lame che colpirono il demone tagliandolo a pezzi poi il ragazzo ferito cadde tra le braccia della dea svenendo
 
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view post Posted on 2/11/2008, 21:15     +1   -1
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*Passarono i secondi, l'Angelo rimase in silenzio, e la Regina non aveva molto da dire.
Anzi, non aveva nulla da dire.
Le bastava osservarlo, guardarlo con quel suo viso pensieroso.. Nessuno dei due aveva molto bisogno di parole, in pratica.
Poi, d'improvviso, un fruscio, come di vento, e un nugolo di uccelli, insetti e quant'altro si allontanò da quel luogo.
Le grida dei falchi che volavano via erano di terrore, ma alla Regina non sembrò così: le parvero anzi quasi urla di gioia.
Non aveva idea del perchè, eppure non percepiva nulla, niente di estraneo.
Solo lei e l'Angelo erano lì, in quel momento.
Poi, d'improvviso, con uno schiocco simile a quello di una mascella che si chiude di scatto, la Regina si trovò davanti una scena spaventosa: una freccia, una freccia cosparsa di liquido violaceo, conficcata dritta al centro del petto di Nitram.
L'Angelo dell'Equilibrio ferito da una freccia?
No, non poteva essere, non le sarebbe mai parsa una cosa normale!
Si voltò, di scatto, cercando il mandante della freccia, l'assassino che aveva cercato di colpirli alle spalle.
Era terrorizzata, decisamente, anche se lei personalmente non aveva nulla da temere.
Forse la visione di quella bestia infernale contribuì a renderla nervosa e impaurita.
Non sentì ciò che il Demone disse, nè udì ciò che gli rispose l'Angelo.
Seppe solo che cadde in ginocchio, per qualche motivo imprecisato, nello stesso istante in cui il Demone moriva per mano di Nitram.
Poi lo stesso Angelo si accasciò, svenuto a causa del veleno, sulle sue ginocchia, come un bambino.
Che fare?
Aveva le lacrime agli occhi, ed era la prima volta dopo tanto tempo..
Non aveva idea di come curare Nitram: non aveva mai curato un Angelo, nè tantomeno un Angelo come lui.
Si sentiva persa...
E l'unico modo che aveva per consolarlo e in un certo senso consolarsi era accarezzarlo, cercando contemporaneamente di non piangere.*
Che accidenti dovrei fare ora?
*Sussurrò, dopo un periodo di tempo che poteva andare dai dieci minuti ai dieci mesi.
Se non avesse agito in fretta, lui sarebbe morto.
Ma non sapeva che accidenti fare.
Non era abile in quel genere di cose.
Ci voleva la curatrice di tutti i mali: la luce.
Ma come accidenti fare, se in Nitram c'era anche un lato oscuro?
Avrebbe fatto soffrire uno dei due a vantaggio dell'altro..
No, non poteva.
L'unica via era usare i suoi metodi, anche se erano decisamente poco adatti a un Angelo.
Prima cosa tirare fuori la freccia e cercare di capire che razza di veleno avesse usato il Demone.
Non voleva assolutamente nemmeno provarci, però: e se lo avesse ucciso estraendola?
In fondo lo aveva colpito al petto... ma che altro fare?
Si fece coraggio, respirò profondamente e tentò, afferrando la frecca tanto forte che le nocche le divennero bianche.*
Scusami...
*A quel punto potè solo tirare, tirare fino a che la punta non fu completamente fuori dal corpo di Nitram.
Si sentiva un verme per averlo fatto.. ma almeno adesso avrebbe potuto curarlo.*
 
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view post Posted on 2/11/2008, 21:21     +1   -1
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angelo dell equilibrio

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l'angelo mentre gli estraeva la freccia apri gli occhi lentamente strinse le labbra e lasciò che la dea l'estraesse senza dire una parola..neppure un gemito.. ne aveva estratte di frecce ma quella non era una freccia qualunque...era cosparsa di un veleno particolare in grado di ferire ed uccidere gli angeli bianchi...ed esseri umani... l'unico modo per curare quella ferita era agire su entrambe le nature con un antidoto per il veleno preparato per l'angelo ed uno per quello creato apposta per il lato umano del giovane
 
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view post Posted on 2/11/2008, 21:44     +1   -1
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*La dea appoggiò dolcemente la testa di Nitram sul terreno, allontanandosi con le lacrime agli occhi per studiare la punta della freccia.
Che altro poteva fare?
La osservò la vicino, sentendone l'odore e cercando di capire di cosa fosse fatta.
Non ci voleva molto per capire che era un qualcosa in grado di danneggiare persino un Angelo.
L'unico problema era trovare gli ingredienti giusti per creare un filtro in grado di neutralizzare quel tipo di veleno.
Avvicinò lentamente la punta di ferro alle narici e sentì chiaramente profumo di lavanda.
Chissà, forse il Demone l'aveva usata per mascherare i veri ingredienti del veleno... probabile.
Per lei comunque non era un problema.
Prese una goccia del liquido velenoso, mettendola su un dito.
Beh, era piuttosto densa, segno che all'interno doveva esserci parecchia roba.
Un problema.
Sospirò, chiudendo gli occhi e facendo un qualcosa di molto, molto strano: si portò il veleno alla bocca, assaggiandone, se così si può dire, una goccia.
Doveva pur capire, no?
E poi, su di lei il veleno non aveva effetto.
Vantaggi dell'essere divinità.
Oltre all'odore di lavanda, quando lo mise sulla bocca, la Regina potè chiaramente percepire la presenza di un veleno animale, probabilmente di serpente, di cui aveva già percepito la presenza tempo prima, del deserto.
Bene, fin lì c'era arrivata..
Dopo un certo periodo di tempo, venuta a capo della composizione del veleno, anche se con qualche difficoltà, l'Elfa si mise ad armeggiare con varie cose che aveva lì, a portata di mano.
In primo luogo chiamò a sè un uccello, una specie di picchio o di grosso passero, chiedendogli il piacere di recarsi in cima alle montagne, dai Nani, con un messaggio.
Aveva bisogno di un paio di cose loro.
Poi si avvicinò nuovamente all'Angelo, inginocchiandosi accanto a lui.
Stava piangendo, ma non se ne rendeva nemmeno conto.*
Aspettami qui.. torno subito.
*E detto ciò, come probabilmente sarebbe stato normale per la divinità della terra, scomparve, svanì, come se non fosse mai stata presente.
Sperava solo che i Nani facessero presto e che a casa ci fosse tutto l'occorrente..*
 
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view post Posted on 2/11/2008, 21:52     +1   -1
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l'angelo chiuse gli occhi lasciandosi andare e nel buoio della sua mente si visualizzò un immagine lui a terra ferito accanto a lui il suo lato di angelo bianco anche lui a terra privo di sensi e davanti a loro il suo lato oscuro perfettamente in salute che idiota di un demone non ha pensato a me... ridendo a quanto pare siete nei guai...visto a pensare alle fanciulle
se muoio io tu mi seguirai questo lo dovresti sapere benissimo
certo ma morirò tranquillo e non con inutili sofferenze come voi due... ridendo di nuovo
 
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view post Posted on 2/11/2008, 22:12     +1   -1
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*Aveva fatto più in fretta possibile..
Ma pur essendo una dea, nemmeno lei aveva le ali.
In effetti, certe volte era meglio essere Angeli.. ma non era questo il momento per pensarci.
Nel silenzio del boschetto, dopo circa cinque o sei minuti da quando era andata via, la Regina tornò, con tra le braccia un vero e proprio mazzo di fiori.
Anche se non erano tutti propriamente fiori..
C'era di tutto: del muschio, un rametto d'erica preso dal giardino del Palazzo, un paio di more della Foresta, due rose, una bianca e una rossa, e infine un ramo lungo e molto sottile, di salice piangente.
Quello era il meglio che aveva avuto a disposizione.
Ora aspettava l'arrivo del materiale che aveva chiesto ai Nani, ma sapeva che non ci avrebbero messo molto.
Nel frattempo, utilizzando una ciotola di ceramica bianca e un mattatoio dello stesso materiale, cominciò a sminuzzare i vari ingredienti, sperando di fare in tempo, credendo che l'Angelo riuscisse a resistere.
Beh, era forte..
E poi il Demone non aveva considerato che Nitram aveva anche un lato oscuro, quindi ciò poteva rappresentare la sua salvezza.
Beh, se non altro la dea non dovette attendere molto, prima del ritorno del piccolo ucello che aveva mandato dai Nani.
Il volatile si posò di fronte a lei, con nel becco un fiore bianco e tra le zampe un piccolo pacchetto.
Un sorriso e un sospiro di sollievo a quel punto erano d'obbligo.*
Ti ringrazio... non sai quanto.
*Quando il pennuto volò via, lei aggiunse agli ingredienti del composto che aveva già preparato anche il polline della stella alpina.
Dopodichè aprì il pacco che i Nani le avevano mandato, e ne estrasse una polvere argentea.
Diamanti.
Quella era polvere di diamanti..
Beh, non sapeva che altro fare.
Mise un pizzico di polvere nel mattatoio e cominciò a mischiare, fino a che non sentì un forte dolore al polso.
A quel punto aveva ottenuto una specie di crema di colore grigio.
Aveva l'antidoto.
Andò veloce dall'Angelo, inginocchiandosi accanto a lui.
Aveva l'aria di uno con ancora pochi minuti di vita... doveva far presto.
Aprendogli la giacca, spalmò il composto che aveva fatto sulla ferita, in modo che i vari ingredienti entrassero in circolo da lì.
Per il momento non poteva fare altro.*
Ti prego... guarisci!
*Non sapeva come mai stesse dicendo un qualcosa del genere, forse perchè lui l'aveva salvata, o forse per altri motivi suoi..
Eppure sentiva che se lui fosse morto lei lo avrebbe seguito.
Non importava che il suo popolo sarebbe rimasto senza Regina.
Così l'Elfa attese, accarezzando la fronte dell'Angelo, e sperando che la pomata facesse effetto.*
 
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view post Posted on 2/11/2008, 22:17     +1   -1
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la ferita iniziò a cicatrizzarsi il veleno dell angelo era stato annullato e i suoi poteri iniziavano a guarirlo...ma il giovane non apriva gli occhi passarono parecchi minuti ma nulla poi all improvviso il giovane apri gli occhi erano uno azzurro e uno rosso c'è un piccolo problema chiamalo piccolo disse l'angelo tra se come se fossero due nel corpo di uno la parte umana non guarisce
 
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view post Posted on 2/11/2008, 22:30     +1   -1
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*La dea rimase a guardare, rallegrandosi del fatto che la ferita si stesse lentamente cicatrizzando.
Era un buon segno, giusto?
O almeno, avrebbe dovuto esserlo..
Si concesse un sospiro di sollievo e chiuse un attimo gli occhi.
Voleva provare a rilassarsi, a scordarsi quel brutto episodio..
Ma si vede che non era destino.
Venne, diciamo, "interrotta" da Nitram stesso.
Riaprì gli occhi, speranzosa, guardandolo, e lo vide un pò cambiato.. con un occhio rosso e uno azzurro.
Che avesse combinato qualche danno lei col suo intruglio?
No, non era probabile..
Eppure..
Poi l'Angelo, o forse era meglio dire gli Angeli, cominciarono a parlare, e a lei prese l'angoscia.
Il lato umano non guariva.
E come avrebbe dovuto fare?
Scosse un attimo la testa, incredula per vari e alquanto ovvi motivi.*
Come... come non guarisce?
*Chiese, prendendosi la testa tra le mani.
Bene, ora l'intervento di qualche divinità superiore, magari anche di Notte, le avrebbe fatto comodo.
Di sicuro loro avevano più capacità curative di lei..*
Che devo fare?
*Chiese poi, cercando di smettere di piangersi addosso, guardando l'Angelo.
Che situazione assurda..*
 
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view post Posted on 2/11/2008, 22:35     +1   -1
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angelo dell equilibrio

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usa il mio sangue facendo apparire le ali il sangue di un angelo bianco cura ogni malattia umana mai sei scemo vuoi ammazzarmi disse il lato oscuro facendo comparire il paio di ali neredevi usare anche il mio i due insieme aggiunsero e la quantità dei due deve essere perfettamente uguale
 
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view post Posted on 3/11/2008, 20:58     +1   -1
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*Non c'è che dire, era confusa.
Molto confusa.
Sarà perchè non era abituata a sentire una persona parlare come se stesse facendo una chiacchierata tra sè stesso e il suo alter-ego..
Probabile.
Scosse impercettibilmente la testa, pensando tra sè e sè di essere ammattita.
Si, decisamente non era normale, come situazione..
L'unico problema è che era tutto reale... più che reale.
E se non avesse fatto presto il lato Umano di Nitram sarebbe morto, il che non era molto bello.
O almeno, lei non se lo immaginava bello...
Sospirò, prendendo la ciotola in cui aveva messo la pomata che aveva utilizzato per curare la ferita, e si allontanò un secondo.
Doveva pulirla, se non voleva peggiorare la situazione.*
Aspettate due secondi..
*Disse, avviandosi poi tra gli alberi.
Fortuna che non erano lontani da un ruscelletto di montagna, altrimenti non avrebbe potuto pulire la ciotola.
Il che sarebbe stato un bel problema..
Tornò pochi attimi dopo, e si inginocchiò accanto all'Angelo.
Bene... sangue... doveva prendere del sangue, un pò dall'ala bianca e un pò dall'ala nera.
Beh, non era difficile.
In teoria, certo..
Cercando di non tremare, la Regina prese un piccolo coltello, che teneva nascosto dentro lo stivale sinistro.
Se ne portava sempre uno dietro, in caso succedesse qualcosa di particolarmente grave mentre andava a trovare i Nani.
Quando si dice "i casi della vita".
Osservò le ali dell'Angelo... erano così belle.
Le dispiaceva rovinarle...
Ma non poteva fare altro.*
Scusami ancora..
*Mormorò, facendo un piccolo taglio col coltello all'ala bianca di Nitram.
Da essa sgorgarono pian piano delle gocce di sangue molto chiaro, che la dea aiutò ad uscire tenendo un pò premuto sulla ferita.
Arrivata a circa dieci secondi si fermò, togliendo la ciotola da sotto al taglio e passando all'ala nera.
Stesso procedimento: taglio, premere la ferita, dieci secondi.
Osservò la ciotola, osservando come il sangue dell'ala nera fosse più scuro.
Era qualcosa di grottesco... non se lo sarebbe mai immaginato, ecco.*
E ora? Deve berlo?
*Chiese, guardando il corpo di Nitram, sperando che le sue due metà angeliche le dessero nuovamente ascolto.
Aveva paura, doveva ammetterlo..
Una tremenda paura di aver fatto qualcosa di sbagliato.*
 
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view post Posted on 4/11/2008, 00:35     +1   -1
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prima daccene una goccia controlleremo che le due parti siano uguali
disse l'angelo prendendo il sangue con l'indice e appoggiandolo alla lingua...blah aggiungi una goccia di sangue dall'ala nera disse il ragazzo gia troppo del tuo ce ne è... il ragazzo fece da se prese l'ala e lascio cadere l'ultima goccia poi assaggiò di nuovo...va benone speriamo funzioni non l'avrei mai sospettato ma lo spero anche io...altrimenti dovremmo scannarci tra di noi per decidere chi tiene il corpo...anche se un po di sana violenza e distruzione non mi dispiacerebbe disse il lato oscuro

poi il giovane bevve il sangue

all interno dell suo spirito i due lati dell'angelo guardavano il lato umano a terra pareva non reagire...qualcosa non va pare proprio di no... dobbiamo fare qualcosa senti questo tipo mi ha tenuto rinchiuso per anni e ora dovrei aiutarlo...
deciditi va bene va bene ma non lo faccio per lui sia chiaro...sono curioso di vedere cosa succede con quel gran pezzo di...
il lato bianco lo interruppe mettendo le mani sul corpo del giovane quello nero fece la stessa cosa... il sangue ingerito reagì con i poteri dei due entrando nel corpo umano del giovane che iniziò a svegliarsi
che succede...mi avete salvato?? senza di me voi sareste stati liberi non è divertente senza poterti stuzzicare è mio dovere difendere gli umani non credi

il giovane sorrise e infine apri gli occhi tornando nel mondo reale guardò la dea...grazie...spero solo che i miei due compagni non ti abbiano dato troppo disturbo
 
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view post Posted on 4/11/2008, 21:59     +1   -1
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*La Regina non potè fare altro che osservare tutta la scena.
Ma che diamine di situazione, un dialogo a tre... e lì c'erano solo due persone!
O almeno, due persone presenti...
Aveva nel cervello una confusione tale da non riuscire più a capire nemmeno se Nitram si stesse sentendo meglio oppure no.
Sentì solo la voce dell'Angelo Nero lamentarsi per qualcosa... probabilmente non aveva fatto le parti perfettamente uguali.
Ma ormai... sembrava completamente assente, come se non fosse partecipe di ciò che stava accadendo, quando, in realtà, era preoccupata da morire.
Nitram, sarebbe sopravvissuto?
I suoi alter-ego angelici sarebbero riusciti a salvarlo, dopo aver bevuto quel sangue?
Bere sangue.. oddio, le faceva molto Vampiro..
Eppure quei due avevano detto che era l'unico modo per salvarlo.
Passarono i minuti, ma niente..
Ormai la freccia era entrata nel corpo dell'Angelo da quasi mezz'ora.
Quanto ancora avrebbe potuto aspettare il lato Umano di Nitram, prima che il veleno facesse completamente effetto?
Avrebbero avuto il tempo di salvarlo?
Si sentiva triste, triste e sconsolata, perchè sentiva che se fosse morto le sarebbe rimasto come un vuoto dentro al petto, che non sarebbe più riuscita a colmare.
Sospirò, voltando la testa..
Ma poi, improvvisamente, tanto che lei quasi credette di sognare, lui aprì gli occhi.
Sorrideva, persino!
Quando lo vide così, sorridente, dolce, ma, soprattutto, vivo, ebbe una reazione alquanto strana, non da lei: lo abbracciò.
E lo tenne stretto.
Non seppe che accidenti aveva detto quando si era svegliato, non seppe nemmeno per quale assurdo motivo aveva compiuto quel gesto così, come dire, "avventato", almeno per una Regina.
Ma seppe che dopo averlo abbracciato si sentì meglio.*
 
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view post Posted on 5/11/2008, 18:19     +1   -1
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heydisse il giovane sono ancora mal ridotto così mi soffochi
 
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view post Posted on 5/11/2008, 21:29     +1   -1
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*No, decisamente non era molto in sè, in quel momento.
Aveva fatto qualcosa di cui poi, lo sapeva, si sarebbe pentita.
E anche abbastanza amaramente.
Però non poteva assolutamente negare che quel gesto l'aveva fatta sentire meglio.
Meno in colpa, se proprio vogliamo dire la verità.
Già, perchè si era sentita tremendamente in colpa.. per non essere riuscita a bloccare la freccia.
O forse anche per altro?
Non ne aveva idea e non voleva pensarci.
Sapeva solo che ora doveva allontanarsi.
Sì... doveva.
Lo lasciò andare, senza guardarlo negli occhi, vergognandosi di quel gesto avventato e stupido.*
Scusami... non avrei dovuto.
*Come al solito: ogni volta che faceva qualcosa poi se ne pentiva.*
 
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