| *Si guardarono negli occhi, per qualche istante, Elfa e Angelo. Istanti che sembrarono durare secoli, visto che entrambi non sapevano che fare. La Regina era indecisa se farlo arrestare o scendere per andare a parlargli e cercare di chiarire, e lui, a quanto sembrava, aveva tanta, ma tanta voglia di scappare, per ritirarsi in un posto più tranquillo. Un posto dove non ci fosse lei, per esempio.* Ma che mi prende? *Pensò, esasperata, cercando di sbloccarsi, ma non riuscendoci. Sembrava che il suo cervello fosse chiuso per ferie. Non riusciva nemmeno a muoversi... solo il cuore faceva il folle, dentro al suo petto.* Maledizione! *Dopo poco, lo vide scappare, allontanarsi da sotto la finestra, e correre via alla più alta velocità possibile. Ma perchè, perchè non era riuscita ad aprire bocca? Eppure, solitamente, era abituata ad affrontare paure ben peggiori di quella che aveva di parlare con un Angelo: ad esempio, ogni santo giorno correva il rischio di essere attaccata, che la città venisse spazata via da un ciclone... cosa di cui, per altro, i cittadini non si rendevano minimamente conto. Eppure, in quel preciso momento, aveva avuto paura di dire due parole. No, non era decisamente una cosa da lei.. Improvvisamente, si rese conto che non voleva che se ne andasse* Aspettate! *Provò a dirgli, dalla finestra. Chissà, si sarebbe fermato o sarebbe corso via? Tanto c'era pur sempre l'ipotesi dell'arresto... Difatti, Jack, che aveva ancora in braccio suo figlio, al vedere la scena rimase vagamente interdetto. Allora qualcosa a che fare con la Regina ce l'aveva davvero, quel Nitram! Corrugando la fronte, guardò l'Angelo avvicinarsi, mentre suo figlio si agitava, tutto allegro, sulle sue ginocchia* Papà, quella è la Regina? E' vero che è la Regina? Papà? *Per una volta decise di non dare ascolto alle domande da bambino del piccolo Jay. Attese che quel Nitram fosse abbastanza vicino da poter udire le sue parole, poi gli parlò, mentre Jay si zittiva, intimorito dalla sua espressione* Allora non siete un semplice viandante... Paul, chiudi il cancello! *A quel comando, la guardia che lo aveva avvisato dell'arrivo di suo figlio fece scorrere una lunga corda, che era attaccata al cancello. Le sbarre argentee si chiusero con un rumore secco, e l'Angelo rimase impantanato nel cortile.* Allora, perchè siete qui, in realtà? *Nel frattempo, dentro la Reggia, si udiva un veloce rumore di passi, passi di una donna scalza, che andavano veloci verso l'uscita. Ce l'avrebbe fatta?*
|